La psichiatria non è la criminologia

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Rignano Flaminio ed i falsi abusi all'infanzia
Lo psichiatria non è la criminologia clinica
di Prof. Saverio Fortunato
Specialista in Criminologia Clinica

 

La psichiatria è una pseudoscienza perché come oggetto di studio si prefigge il compito arduo di voler capire, curare e prevedere l’imprevedibile, ossia la psiche umana. E' scienza d’autorità, perché pretende d'essere creduta una scienza non per la validità di quanto afferma, ma per l'imperio di chi la teorizza. Nell'autorità rientra, ovviamente, anche l'uso di un linguaggio medicalizzante.

Se la medicina usa la diagnostica non per etichettare i comportamenti, ma per individuare alterazioni degli organi del corpo e risponde ai criteri di sensibilità, unicità e specificità, la psichiatria, invece, stigmatizza i comportamenti e psichiatrizza i sintomi senza soddisfare i criteri della diagnostica. E' una teoria utile sul piano teorico e della semeiotica, ma inutile nel campo forense, per il modo di come oggi è studiata ed applicata: col mito della malattia mentale. Se la psichiatria deve svolgere attività forense allora non può limitarsi ad aggiungere alle proprie conoscenza qualche articolo del codice penale, è necessario ancorarla ad una metodologia, in modo che si vincoli a criteri di scientificità.
N
el campo scientifico, infatti, non è sufficiente conoscere le cause per affermare di conoscere qualcosa che da quelle cause ha avuto origine, perché occorre la competenza del ragionamento, posto che qualunque idea perde il senso o ne acquista un altro rispetto quello originale, se non segue dei principi e non descrive le strutture ed i caratteri fondamentali della realtà. In questo senso il ragionamento peritale, oltre che da esperto (psichiatra, ecc.), deve essere metodo-logico.

La psichiatria forense è una condizione necessaria ma insufficiente per capire il crimine: sia perché dietro ogni crimine non necessariamente c'è una patologia (se la malattia non è un crimine, allora il crimine non è una malattia); sia perché scambia la stigmatizzazione per diagnosi e la diagnosi per la perizia. Non è in grado di ancorare le proposizioni ad un rigore logico. Non riesce a dimostrare quanto afferma. Non è possibile verificare nessun risultato cui giunge con la ricerca dell’indagine; inoltre, in quanto scienza d’autorità, non procede per tentativi ed errori, ma per certezze e non ammette errori.

Ultimi (ma non ultimi) danni alla giustizia sono sotto gli occhi di tutti. Si passa dalla perizia a Cogne sulla capacità di intendere e volere analizzando l’imputata in televisione (senza capire che la TV è l’arte dell’inganno per essenza, perché racchiude in sé tre arti della finzione: la recitazione, la pittura e la fotografia), all’accertamento dell’abuso mediante il test (stile "Settimana Enigmistica") e l’approssimazione, come accaduto nel caso di Rignano Flaminio.

La Pubblica Accusa, per accertare l’abuso ai bambini, s’affida alla psichiatra di turno, dottoressa Marcella Battisti Fraschetti, 73 anni. Lo scenario di fantasia costruito dall’espertissima, catapulta il paesino di Rignano di oggi nel 1692 a Salem, nel Massachussetts.
I bambini di Salem, proprio come i bambini di Rignano di oggi, pressati dai pregiudizi degli adulti che non capivano come mai erano stati sorpresi a ballare nudi nel prato,
per sfuggire all'accusa di stregoneria, si dichiarano vittime d’abusi perpetrati da alcune personalità del paese, innescando una spirale di sospetti e d’accuse tanto insensate quante ritenute attendibili, che portarono all'impiccagione numerosi innocenti.  A Rignano oggi non c’è la forca, per fortuna, ma il calvario e l’accusa infamante e stigmatizzante di pedofilia, impressa anche con la grancassa dei mass media su sei persone innocenti, è un marchio tanto indelebile quanto vergognoso sia per gli ingiusto-accusati sia per la giustizia, che non esce bene da queste inchieste devastanti ed ingiusto processo.

La psichiatra si è servita di questa intuizione parascientifica:

«Per mia esperienza, e per quanto se ne sa, il gesto delle orecchie più naso é tipico degli omosessuali o meglio dei rapporti anali, in quanto favorisce il rapporto e stimola il piacere con una contrazione dell'ano»[1]Poi, ha dato ai carabinieri un bel quiz[2] da sottoporre a tutti i genitori dell’asilo, le cui domande (ascientifiche) erano:
1) «Sua/o figlia/o, prescindendo dalle malattie dell’infanzia, ha mai sofferto o le ha riferito di arrossamenti, pruriti, irritazioni in genere, perdite biancastre o gialle dalla vagina, dolori delle zone sessuali, arrossamenti o bruciori all’ano? Queste patologie, se presenti, anche in forma lievissima, lo erano in prevalenza nei periodi frequentazione della scuola?
».
2) «Ha mai notato sugli arti, sul capo, sul corpo di sua/o figlia/o presenza di lividi, escoriazioni, zone doloranti considerando che quelle compatibili con situazioni di gioco sono nella maggior parte concentrate nella zona di sotto del ginocchio ed in quella del palmo delle mani?».
3) «Ha mai notato in sua figlio/a atteggiamenti, parole, gestualità non compatibili con l’età e le frequentazioni domestiche? Quale spiegazione ha dato sua figlio/a».
4) «Sua figlia/o ha mai assistito in casa o fuori, anche casualmente, a situazioni di sesso esplicito?».
5) «Nel caso in cui suo figlia/o sia stato/a indotto/a ad assistere - partecipare-subire- atti di natura sessuale, intende presentare denuncia-querela nei confronti dei responsabili?»

L'errore grossolano della psichiatra è non essersi resa conto che un test, un qualunque test, di per sé è inattendibile perché dipende da tante variabili che lo rendono inutile in senso oggettivo e forse utile in senso soggettivo (ossia, per chi lo interpreta con l'occhio che vede quello che cerca). Anzitutto, non è possibile verificare: a) l'attendibilità di chi risponde (vale a dire, se lo fa con convinzione sincera o di facciata); b) se l'intervistato ha davvero compreso le domande per il senso che le ha attribuito chi prepara il test, oppure ha risposto dando a ciascuna di esse un proprio senso o un non-senso? E fin qui sul piano degli adulti.
Su quello dei bambini, si fa fatica a comprendere nel campo forense che i bambini, proprio perché bambini, non sono né credibili né non credibili e questo li rende inutili sul piano scientifico delle indagini (che devono prendere altre strade), perché contrastano con due principi basilari della logica: il principio della non contraddizione (giacché una proposizione o è vera o è falsa); il principio del terzo escluso (perché nella logica peritale non è ammessa una terza possibilità oltre al vero o al falso).

Il capolavoro forense della psichiatra di Rignano, si è concluso con la notula: 79.880,60 euro. Di cui 52.140.00 per i colloqui con genitori e bambini.

Evviva la psichiatria!


 

[1] fonte: www.canali.libero.it/
[2]
La psichiatria ricorre spesso a test sottoforma di quiz, per esempio, lo usa anche per diagnosticare come malattia, ciò che malattia non è: l’iperattività dei bambini (ADHD).
Bibliografia:

Saverio Fortunato, Senso e conoscenza nelle scienze criminali, ed. Colacchi, L'Aquila  2007, con un capitolo introduttivo di Thomas Szasz, Professore Emerito di Psichiatria, Health Science Center State University di Syracuse New York

 

Pubblicato in rete il 16.5.2007